Lettera aperta a Draghi

Governo di Alto Profilo. Questa la volontà che ha espresso il nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per ri-fare il nuovo governo e, quindi, per ri-costruire la nostra Italia prima che accada una débâcle.

Il Governo Draghi è composto: prevalenza massiccia di ministri provenienti dal Nord. Molto esiguo il numero della rappresentanza politica e/o tecnica espressione del Centro-Sud. Ben venga la meritocrazia, se di questo si tratta! Ma, possibile che esperti politici o tecnici siano tutti del Settentrione?! Io sono convinto che anche al Sud ci siano grandi persone. Peccato che non sempre vengano notati!

Questa disparità cosa comporta? È solo un’illusione quella di credere che probabilmente sul piano delle strategie politiche, economiche, sociali, finanziarie e strutturali non faccia la differenza tra Nord e Sud? Io credo che tale elemento possa allargare sempre di più il gap tra le due parti del paese. E questo spaventa, soprattutto quando si andranno a tirare le somme e si sostanzierà il danno sociale ed economico sicuramente a svantaggio del Meridione.

Si deve tener presente che l’Europa spinge verso politiche basate sull’innovazione digitale, sulla transazione ambientale e sulla eliminazione del divario tra Nord e Sud sia per quanto riguarda la progettazione e gestione delle infrastrutture sia riguardo i grandi temi che toccano i diritti dei cittadini: sanità, istruzione e mobilità. Per superare il gravoso e, ormai strutturale, divario tra le due parti del paese e al fine di lanciare l’economia nazionale è opportuno che il Recovery Fund venga gestito con diligenza ponendo lo sviluppo del Mezzogiorno come prima condizione per l’utilizzo dei fondi. Ne deriva, per quanto mi riguarda, che sia fondamentale saper indirizzare le fasi di programmazione di eventuali progetti ed investimenti e controllare i successivi stadi di sviluppo. Sarebbe quindi auspicabile che, considerate le condizioni di disparità organizzativa, produttiva, di sviluppo del Sud, i fondi vadano in giusta percentuale al nostro Meridione anche se credo che ancora più interessante sarebbe considerare oltre che la quantità dei fondi toccati al Sud anche la qualità dei progetti e cosa questi siano capaci di produrre nella nostra terra.

E allora, una buona progettazione, un ottimo monitoraggio dell’evoluzione dei progetti, il corretto utilizzo delle risorse sono essenziali per un nuovo e fragoroso ri-avvio del Sud. Perché, per esempio, non investire nei porti meridionali? Il Sud è un ottimo avamposto per lo sviluppo internazionale considerando anche che una importante quanto fondamentale idea dell’Europa è legata al Mediterraneo: mare aperto, che unisce, che trasporta, che avvicina, che stringe, che crea economia. In questa prospettiva si potrebbe anche dare consistenza al progetto del Ponte sullo stretto di Messina che accorcerebbe ogni distanza tra l’isola e la terraferma secondo una visuale di sempre maggiore capacità di crescita ed espansione.

Tenendo presente l’obiettivo di Draghi secondo cui per lo sviluppo servono sguardo lungo e progetti ad alto rendimento bisognerebbe iniziare a pensare di fare il giusto e non il conveniente perseguendo il bene comune e l’equità sociale.

P.S.

Gentile Presidente Draghi,

dal discorso che lei ha magistralmente enunciato al Senato mi sono particolarmente soffermato su due proposte. La prima è relativa alla necessità di investire risorse per le prossime Olimpiadi che si terranno nel lombardo-veneto; la seconda, che mi ha provocato un certo dolore, è che parlando della questione del Mezzogiorno ha immediatamente fatto riferimento alla mafia e al bisogno di sradicarla. Certo, la mafia nasce dalla miseria e ritengo che creando condizioni propulsive di sviluppo, essa possa essere sicuramente messa ai margini. Ora, fare del divario tra Nord e Sud un discrimine su cui adagiare le proposte politiche e strategiche credo sia un ulteriore motivo per allargare la forbice anche perché il Sud non è solo mafia e, soprattutto, la mafia non è solo Sud, anzi! Esaltare il Nord a discapito del Meridione non è cosa giusta. Sarebbe stato, invece, interessante capire quali azioni vorranno essere prospettate per rilanciare non solo la bellezza connaturata al nostro Mezzogiorno ma soprattutto le potenzialità legate allo sviluppo economico, finanziario, infrastrutturale e, quindi, sociale. Perché, per esempio, non parlare della creazione del ponte sullo stretto anzicchè soffermarmi solo sulle organizzazioni criminali?! Il Sud ha bisogno di economia nella sua accezione più pura e, a tal proposito, sottopongo una proposta che in quanto Presidente della Fondazione Francesco Terrone di Ripacandida e Ginestra, attraverso il M.E.S.P.I. (Movimento Economico Social Popolare Intereuropeo Indipendente Culturale) posto sotto l’egida della suddetta Fondazione, ho più volte cercato di porre all’attenzione di esperti: IL PAGAMENTO DELL’IVA DIFFERENZIATA. Questa darebbe respiro alle aziende e produrrebbe sicuramente una maggiore possibilità di occupazione.

PROPOSTA DI PAGAMENTO DELL’IVA DIFFERENZIATA

Possono partecipare all’istanza per l’ottenimento del pagamento dell’iva differenziata tutte le aziende che siano in possesso dei seguenti requisiti:

Aziende il cui fatturato è compreso tra i 200.001,00 euro e i 3 milioni di euro.

Aziende che, accertato il punto a), non abbiamo nessun tipo di contenzioso né con l’Agenzia delle Entrate né con i dipendenti e che il certificato del casellario giudiziale e dei carichi pendenti dell’amministratore risulti nullo.

Aziende che, accertati i punti a) e b), siano in grado di assumere personale.

Accertato il possesso dei punti a), b) e c), il titolare dell’azienda che ha presentato la propria istanza per la richiesta del pagamento dell’iva differenziata entro 12 mesi dall’emissione della fattura, potrà accedere al tavolo di trattative tra azienda e Stato per programmare il numero dei dipendenti che l’azienda può assumere.

BENEFICI:

  1. Ridimensionamento del numero di richiesta dei prestiti bancari.
  2. Maggiore liquidità nelle casse aziendali.
  3. Riduzione delle cause civili e penali.
  4. Aumento dell’occupazione.

Il Presidente
 Ing. Francesco Terrone

 

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